Si distinguono due tipi fondamentali di merletto: a fuselli (che deriva dalla tessitura) ed ad ago (che deriva dal ricamo). Ciò non impedisce (Venezia, Burano o Pellestrina, Bruxelles) l’esecuzione mista delle due tecniche.

Ci occupiamo qui in particolare del merletto eseguito a fuselli, detto anche “a tombolo”, dal nome del cuscino cilindrico o sferico su cui poggia il lavoro.

Anche di questo si distinguono vari tipi, che racchiudiamo in due categorie:

Il Riattaccato
, dove il motivo ornamentale é disegnato da una strisciolina eseguita a fuselli, che si avvolge in volute tenute insieme da alcuni fili che ogni tanto “attaccano” due bordi vicini, e quello in cui il disegno ha per fondo una rete regolare, sottile ma fitta. Per quanto riguarda il secondo tipo (Genova, L’Aquila, Milano, Venezia in Italia e altri centri soprattutto in Belgio, Francia e Inghilterra), le tecniche di lavorazione sono molto diverse tra loro.

A Venezia e a Bruxelles il disegno viene eseguito a piccoli pezzi e poi legati alla rete di fondo con i fuselli o con l’ago. A Milano si eseguono prima le figure e successivamente si riempiono i vuoti con la rete. A L’Aquila e a Bruges si esegue invece la rete e il disegno contemporaneamente rendendo il merletto estremamente elaborato (soprattutto l’aquilano), sia per la sottigliezza del filo, sia per la complessità dei disegni, sia per la varietà di punti utilizzati. Inoltre il merletto aquilano, nel corso dei secoli, ha messo a punto tre tipi diversi di tecniche:

il Punto Antico Aquilano
é il più ornato, fine e complesso. Il numero di fuselli varia durante l’esecuzione. Mediante una grande gamma di punti riesce a disegnare in chiaro scuro e le figure risaltano su un leggerissimo sfondo eseguito a rete aperta (a tulle).

Questo ha dato origine ad un tipo un po’ semplificato, detto impropriamente commerciale, con disegni prevalentemente geometrici e con il numero di fuselli fisso. Il Riattaccato aquilano é un ‘interpretazione del riattaccato di altre zone, ma più elaborato sia per il nemmeno di fuselli, sia per la varietà di punti, sia per il passaggio del cordone (filo spesso che sottolinea il disegno).

tratto da: “Il merletto a tombolo: classificazione e tecnica” di A. Corbacelli e M.G.Dipersia